
IL Diritto al Lavoro e le giuste condizioni di retribuzione.
- Ogni individuo ha diritto al lavoro, alla libera scelta dell’impiego, a giuste e soddisfacenti condizioni di lavoro ed alla protezione contro la disoccupazione.
- Tutte le persone, senza discriminazione, hanno diritto ad eguale retribuzione per eguale lavoro.
- Ciascun lavoratore ha diritto ad una remunerazione equa e soddisfacente che assicuri a lui stesso e alla sua famiglia un’esistenza conforme alla dignità umana.
- Ognuno ha diritto di fondare dei sindacati e di aderirvi per la difesa dei propri interessi.
Tutela del lavoratore nel mercato del lavoro: il diritto al lavoro.
L’art.4 della Costituzione italiana del 1948 sancisce il diritto al lavoro di qualsiasi cittadino. Sottolineando l’importanza, al comma 2, anche dal punto di vista del dovere. Il diritto al lavoro contempera due interessi diversi.
Primo: poter accedere ad un’attività lavorativa tramite la quale esprimere le proprie capacità. Secondo: quella del soggetto a poter percepire, in cambio della propria attività lavorativa, una retribuzione che funga da mezzo di sostentamento dell’individuo.
Se, infatti, il lavoratore è visto come appartenente ad una categoria socialmente sotto protetta è parte debole a livello contrattuale già all’interno del rapporto di lavoro. Dal punto di vista sociale il singolo soggetto bisognoso di un’attività lavorativa è di per sé debole. Necessita di un’attività lavorativa per poter ricavare un reddito.
Da un diverso punto di vista, l’art.41 comma 1 della Costituzione garantisce la libertà d’iniziativa economica privata (vincolata alla sicurezza, libertà e dignità della persona, nonché all’utilità sociale), la quale esprime la possibilità del soggetto di poter esercitare un’attività d’impresa.
La tutela del diritto al lavoro si scontra obbligatoriamente con le decisioni economiche delle imprese: per questo motivo la disciplina del mercato del lavoro deve regolare le relazioni di interdipendenza tra DOMANDA ed OFFERTA.
Ruolo preminente, in tal senso, assume l’attività dei pubblici poteri, i quali devono garantire da un lato politiche economiche volte a far crescere le attività e gli investimenti produttivi, e dall’altro devono combattere la disoccupazione.
Quest’ultima, tra l’altro, determina non solo la perdita del reddito, ma anche l’esclusione sociale di tutti coloro che ne sono colpiti. E’ per tal motivo che contro la disoccupazione si è mossa anche l’Unione Europea, promuovendo lo sviluppo del livello occupazione come proprio obiettivo e cercando di garantire, tramite l’armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri, un sistema europeo in grado di accogliere i lavoratori di qualsiasi cittadinanza.